CdA Tra Veneto e Mondo

2016/2017 Verona

CdA Tra Veneto e Mondo” è un progetto sviluppato all’interno del Liceo Artistico “Nani Boccioni”, con la partecipazione del Liceo Musicale “Carlo Montanari” di Verona, a cura di Teatro ricerche e del Dipartimento di Filosofia del Liceo Artistico. Partner Patrocinanti sono la Regione Veneto, Comune di Verona Assessorato all’Istruzione, SAT: già ONG Consulente UNESCO per la Convenzione sul Patrimonio Culturale Immateriale, Cuore della Stella Associazione Onlus, Liceo Musicale Carlo Montanari, Galleria Massella, Satiro Teatro Off, Crescere con Arte. Il progetto ha coinvolto più di 100 studenti delle classi di: progettazione grafica, foto e video, scenografia, costume-moda, pittura e scultura, musica.

Il Simposio dei Comici è un’opera liberamente ispirata al Simposio di Platone, proposta nelle forme originali di una “Commedia dell’Arte d’innovazione”. Il tema è l’Eròs, che, oggi come allora, è fame del corpo e dell’anima, ricerca incessante di nutrimento, di completezza, di conoscenza e d’immortalità: proprio come il teatro. I protagonisti del Simposio platonico prendono le sembianze dei caratteri tradizionali della Commedia dell’Arte: Arlecchino, Balanzone, Brighella, Pantalone, il Capitano, la Servetta, il Garzone. Insieme a loro attori, danzatori, musicisti tentano l’audace impresa di fare il teatro con la filosofia e la filosofia con il teatro. I nomadi artisti si destreggiano tra bauli, valigie, strumenti musicali, lasagne leggerissime e una grande luna, fedeli compagni di viaggio. E poi c’è uno sgabello: lo sgabello di Socrate. Ma Socrate dov’è? Abbiamo scovato, incastonate nel testo platonico, vene comiche e frecce d’ironia: le abbiamo volute portare in primo piano, convinti che – forse anche nelle intenzioni di Platone – esse segnalassero snodi importanti del dialogo. Da questi snodi comici ed ironici ha preso avvio, nella nostra immaginazione, la metamorfosi dello scritto filosofico in testo teatrale di Commedia dell’Arte. La stessa metamorfosi che, nella messinscena, trasforma ritualmente gli attori in maschere: i corpi si trasformano e così la voce, il gesto, il movimento, l’abito. Ne è scaturita una traccia drammaturgica, poi rimaneggiata dal lavoro degli attori, in cui la comicità si affianca alla malinconia o persino alla tragedia, a note liriche e – per dirla come Diotima – a “barlumi lineari di pensiero”. Un ringraziamento al Dipartimento di Filosofia del Liceo Artistico di Verona, che ci ha incoraggiati in questa avventura. Mario Gallo, Francesca Nardi (autori del canovaccio). Le musiche si sono ispirate, come suggerito dal sottotitolo del progetto, ad un incontro fra tradizione musicale tipica della Commedia dell’Arte ed Innovazione. In linea con il testo teatrale, si sposano ritmi popolari ad echi rinascimentali e a danze dell’est si alternano melodie impressioniste o, talvolta, sperimentalismi percussivi PostModerni. Francesco Menini (autore delle musiche e direttore d’orchestra).

Le foto che seguono sono state fatte da Beatrice Guardini (1-26) e dagli studenti della classe di fotografia (27-36); il video dello spettacolo è stato ripreso dagli studenti della classe di video.

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